Il general Lasci che li comandava si ritirò secondo gli ordini che ne avea verso l'Elba, ma con tal arte e bravura che battendosi nella ritirata fece al nemico 3 in 4 cento prigionieri. Il re passò il fiume fra Maissen e la città, minacciando di assalire l'armata dell'Impero che era nel campo di Plaun. Il principe di Due Ponti non si credé sicuro in quel campo, benché rinforzato da Lasci, gettò 15 mila Austriaci in Dresda e si ritirò verso Pirna o ne' contorni.
Il re circondò la città. Fece offerte al comandante di gloriose capitolazioni non più intese: eresse sei batterie di 30 pezzi l'una in apparenza e cominciò a tirar verso la città con sei o otto cannoni che unicamente si trovavan pronti. Il povero maresciallo Daun che si trovava a Naunburg in Silesia, e che avendo lasciati in Sassonia 52 mila uomini, de' quali 36 mila Austriaci, non poteva imaginarsi una tale scomposizione; sorpreso dal caso, ma non confuso, si mise subito in marcia per correre a rimettere in assetto le smarrite aquile imperiali. E ieri sera un suo corriere ci portò la notizia che il giorno 18 del corrente era già un'ora lontano e la mattina del 19 sarebbe alle porte di Dresda. Questo si chiama veramente volare.
Vi sono state diverse sortite intanto del comandante con perdita notabile de' Prussiani. Or siamo in curiosità del contegno del nemico: onde se voi lo siete, abbiate pazienza come noi. Addio.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 28 Luglio 1760.
Alla vostra del 12 del corrente corrispondo con la continuazione della mia laconica gazzettina.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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