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      Aggiungete a tutto ciò i vantaggi de' Francesi nell'Impero e considerate in qual situazione debba trovarsi il nemico. Nulla di meno le carte sono ancora in tavola e per le scale si fanno i conti. Addio.
     
     
     
      1160
     
      A DANIELE FLORIO - UDINE
     
      Vienna 20 Agosto 1760.
     
      Sull'espettazione del nostro signor abate Freddi ho differita due settimane la risposta all'umanissimo foglio di V. S. illustrissima del 20 dello scorso luglio: ma non vedendolo ancora comparire, né potendo io imaginare se la dilazione nasca dal commitente o dal commissario, non ho voluto frattanto espormi più lungamente all'apparente mancanza di trascurato: onde mentre vado ingannando con la speranza l'impazienza di leggere ed ammirare il nuovo suo poemetto (che sarà senza fallo degno di lei) le rendo vivissime grazie della giustizia ch'ella rende alla molta e sincera parte ch'io prendo e nella sua e nella gloria del nostro Parnaso, che vanno così strettamente congiunte. Anzi su questo proposito ho voluto mille volte animarla ad intraprendere il lavoro di un poema eroico, non conoscendo io fra' presenti nostri poeti alcun altro che abbia fiato sufficiente per animar la tromba epica e sfidar le più celebri e strepitose. Scuota V. S. illustrissima una volta cotesta sua eccessiva modestia, e tenti mari più vasti: io le sono mallevadore di nuove gloriose scoperte, e delle ricche e pellegrine merci delle quali ritornerà carica dal suo viaggio.
      Farei mille imprecazioni contro gli ostacoli che trattengono la sua venuta, se fossero meno sacri e ragionevoli.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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