Mi auguro la sorte che alcun suo venerato comando me ne assicuri, e sono frattanto pieno d'ossequio e di rispetto.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 26 Ottobre 1760.
Mi servirò in avvenire della direzione che mi date intorno alla formalità della letterina annua del signor Bindi: non sarà per altro inconveniente che me ne diate un cenno preventivamente. Mi affliggerà senza sorprendermi il caso che la Casa Borghese vi faccia il torto che temete: tanto più che non vi credo tanto disingannato del mondo quanto sono io: che de' futuri non faccio mai più presagi sotto la scorta della ragione. I Francesi si sono fatti onore ne' concorsi di Wesel, come già saprete meglio di noi: ed hanno scomposta la trama degli alleati che poteva, riuscendo, far cambiar la scena militare nell'Impero. I nostri hanno demolita e vuotata Wittemberga. Daun è a Torgau. Il re è con le spalle a Magdeburgo, per non perder le strade delle sussistenze. Laudon è sotto Kosel: l'armata grossa de' Russi è a Landsberg, e quel corpo de' medesimi che è stato a Berlino è ne' contorni di Francfurt sull'Odera. Addio. Vi abbraccio con la germana e sono il vostro.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - ITALIA
Vienna 3 Novembre 1760.
Il gradimento che mostrate nella carissima vostra del 21 del caduto mi consola al sommo, perché deduco da quello le tenere disposizioni del vostro bel cuore verso di me. E non so dirvi in contraccambio se non che voi occupate intieramente il mio, come sempre l'avete intieramente occupato.
Il mio naso, tributario a voi della sua riconoscenza, s'impegna a farmi sempre presente la mia nell' approfittarsi delle vostre affettuose cure per lui.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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