Sono impazientissimo di sentir che tutta la nostra Italia faccia eco all'eroica sua tromba. Dopo le dovute ossequiose riverenze alla degnissima signora contessa sua consorte ed al dottissimo signor primicerio suo fratello, prego entrambi di secondar la mia impazienza stimolandola all'opra e sviluppandola da quei ritegni che la sua eccessiva modestia le va tessendo a nostro danno.
Mi somministri occasioni d'ubbidirla e mi creda sempre con rispetto eguale alla tenerezza.
1183
AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
Vienna 21 Gennaio 1761.
Mi ha sorpreso e mortificato l'ultimo veneratissimo foglio di Vostra Eccellenza degli ultimi dello scorso anno. Io credea d'avere il merito d'impedire con le mie insinuazioni che l'Eccellenza Vostra non soffrisse il ramarico di vedere il sacrificio e del mio Attilio e del nostro impareggiabile signor Raff, per i quali è nota a ciascuno la generosa sua dichiarata parzialità: e trovo con mia confusione che né le mie rimostranze né le sue opposizioni hanno potuto salvarci. Quello poi che in questo affare più sensibilmente mi affligge è la credenza sua che io potessi in così gran lontananza assistere il signor Raff per lettera nella rappresentazione del carattere addossatogli. Si disinganni su questo punto. Chi non intenderà il carattere di Regolo da' miei versi, non aspetti d'intenderlo dalla mia prosa: e per comunicare all'attore il minuto della rappresentazione è inevitabile la voce viva e la dimostrazione visibile. Quando io avrò scritto un foglio di ciance per insinuare una voltata d'occhio, mi sarò forse dubbiamente spiegato e non avrò fatto intendere quello che in un istante con la dimostrazione ciascuno avrebbe compreso ed imitato.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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