Desidero che qualche capriccio teatrale faccia divenir falso il mio presagio funesto al povero Attilio. Ma secondo le regole della prudenza e della pratica deve aver fatto assolutamente naufragio.
La bontà di Vostra Eccellenza nel parteciparmi la giustizia che Sua Maestà Cattolica rende al merito del degnissimo signor conte don Michele suo figliuolo seconda la premurosa parte ch'io prendo in tutto ciò che riguarda l'eccellentissima sua famiglia: e non dubito che questa occasione di far uso de' suoi talenti non debba essere feconda di più gloriosi progressi.
Invidio al caro gemello la vicinanza di Vostra Eccellenza e l'aura tiepida e ridente del bel Sebeto. Ne goda egli almeno anche la mia parte, e si ricordi di quando in quando di noi altri poveri assiderati.
La supplico di rinnovar la memoria della mia divozione al signor principe suo degnissimo consorte ed a quanto le appartiene, e mi confermo intanto con l'antico invariabile rispetto.
1184
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 25 Gennaio 1761.
Abbiamo le lettere di Venezia, ma non quelle di Roma: segno evidentissimo che la cura delle nostre strade ecclesiastiche è divotamente abbandonata alle imperscrutabili disposizioni della Provvidenza. Si crederà forse costì che essendo disastrosa la strada del Paradiso, non sia decente che si riduca agevole quella di Roma. Se questa è la massima, siate sicuro che tutta l'Europa ha motivo d'edificazione: poiché io non ho parlato ancora con viaggiatore che non togliesse più tosto a far più volte a piedi il pellegrinaggio di Terra Santa che ad affrontare una sola in lettica quello del Vaticano.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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