Siccome mi ha somministrata così bella occasione di ammirarla, mi somministri anche quella di servirla e di accreditar la giusta stima e riconoscenza con cui sono.
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A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - SIENA
Vienna 19 Marzo 1761.
Ho prontamente eseguite, carissimo abate, entrambe le vostre commissioni. Il padre maestro Azzoni, sollecitato da un mio messaggio, ha usata la gentilezza di venirmi ieri a ritrovare: abbiam lungamente ragionato di voi: vi ama, vi stima, e vi scriverà. Ma non vuole che voi diate sinistre interpretazioni alle talvolta non pronte risposte d'un uomo occupatissimo dal suo impiego e dal continuo risentimento della ingrata sua situazione. Mi ha fatto leggere un bel Canto epitalamico della signora Livia Accarigi, con la quale vi prego di congratularvene a nome mio come di componimento che onora il nostro Parnaso, non che il bel sesso. Nel ricevere la vostra lettera mi si presentò nella settimana scorsa l'occasione della partenza alla volta d'Italia del celebre musico Manzoli: onde gli applicai un Alcide al bivio per voi, ch'ei trasporterà sino a Modena, dove s'arresta: ed avrà cura che di là alcun altro buon cristiano lo guidi a purificarsi nelle acque eccitatrici di Fonte Branda. Mi son compiaciuto del vostro parzial giudizio su questo mio componimento come prova dell'amor vostro che vi seduce, se non del merito dello scritto. Vi confesso che mi ha costato qualche fastidio la cura di levigar lo scabro che per natura del soggetto interamente morale era in pericolo di contrarre tutta la rappresentazione.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Marzo Azzoni Canto Livia Accarigi Parnaso Italia Manzoli Alcide Modena Fonte Branda
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