Conservate gelosamente la salute racquitata: non mi fate mai il torto di credermi intiepidito nell'amore che vi ho sempre portato; e nella sfera della mia attività fate liberamente uso dell'amicizia e della servitù del vostro fedelissimo.
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AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
Vienna 13 Aprile 1761.
L'Eccellenza Vostra ed il degnissimo signor principe suo figliuolo mi fanno insuperbire all'eccesso, con una commissione che mi dichiara profeta. Mi ordinano ch'io dia loro esatto conto di tutte le qualità d'una stoffa che non mi nominano; anzi, indicandomi il venditore della medesima accompagnano la notizia col comando strettissimo d'una segretezza inviolabile, che rende oscura ed inutile l'unica stella che potea servirmi di guida in questo mare sconosciuto. Sicché per ubbidirla mi trovo ridotto ad implorare lo spirito profetico. Ho già incominciati i miei incantesimi, e se questi avranno effetto, Vostra Eccellenza ed il signor principe sapranno fedelmente quanto potrò saper io. Ma intanto ragionando prudentemente non mi par verisimile che una stoffa così ricca, così bella e di così rare qualità abbia bisogno di mendicar compratori in un altro emisfero. Tanto più che qui generalmente si crede oggetto degno di pietà chiunque è forzato a cambiar questo con un altro clima. E poi il buon cuore benefico de' venditori, che il signor principe mi nomina, è anco motivo di dubitare che il zelo di rendersi utili ai prossimi abbia intepidito quello di non allucinare i lontani. Questi raziocinii non son deboli, ma non sono indubitati: nelle vicende umane vi son de' fenomeni straordinarii, e questo potrebbe esserne uno; onde rimettiamoci all'analisi, se potrà farsi.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Eccellenza Vostra Vostra Eccellenza
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