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      Ma non v'è cosa impossibile alla violenta mia passione di ubbidirla. Onde facendo uno sforzo eroico e sedendo pro tribunali in disposizione di critico e severo giudice, ho lette e rilette le due cantate, e mi sono in primo luogo meravigliato che possa essermi ignoto uno scrittore di questo peso: poiché (messa da canto qualunque parzialità) posso onoratamente asserirle che ben pochi fra' moltissimi ch'io conosco son degni di stargli accanto per la chiara nobiltà dello stile, per l'armoniosa fluidità del verso, per l'abbondanza de' pensieri, superiore a quella delle parole, per la prudente cura con la quale ha evitato ed il libertinaggio marinista e l'affettazione petrarchevole, per la musicale concinnità delle ariette, e più d'ogni altra cosa per il buon giudizio che regna per tutto: merce di cui poco ordinariamente abbondano i poveri miei colleghi; onde sulla fede d'un antico benché indegno sacerdote d'Apollo, cioè a dire sulla mia, può in ottima coscienza congratularsene l'Eccellenza Vostra col suo buon amico: e se vorrà far opra degna di lei, non trascurerà di efficacemente stimolarlo a non defraudar col suo silenzio de' nuovi ornamenti de' quali potrebbe egli arricchirlo il nostro Parnaso italiano.
      Dovunque potrà esser sentito il mio impareggiabile signor Raff, rapirà senza fallo il cuore de' suoi ascoltanti; ma se l'enorme vastità di cotesto teatro è quale mi è stata descritta, è impossibile ch'io possa imaginarmi che non vi si disperda tutto il fino, il delicato, ed in somma il più mirabile del suo metodo di cantare.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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