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      È falsissimo che un giovane ufficiale tedesco mi abbia fatto vedere o mandato come suo lavoro l'abbozzo del vostro Tito. Io non conosco alcun militare di questa nazione che scriva versi francesi; onde vi hanno ingannato o per errore o per malizia quelli che vi hanno turbato con simil favola. Non vi lasciate dunque adombrare da fantasmi insussistenti, ma continuate coraggiosamente a far uso de' vostri talenti e del solido e nobile stile che vi siete formato: aggiungete ornamenti al Parnaso francese, e raccogliete que' lauri ch'io vi presagisco e vi desidero nell'atto di protestarmi.
     
     
     
      1201
     
      A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
     
      Vienna 2 Maggio 1761.
     
      Benché dall'ultima vostra gentilissima del 6 di marzo, alla quale esattamente risposi, non abbia più ricevute, riverita signora contessina, vostre nuove a dirittura, pure la nostra fraila Figuerola non me ne ha lasciato digiuno, benché pur essa non ne abbia abbondato. Mi avea ella fatto sperare d'abbracciare in Vienna il mio caro signor tenente maresciallo insieme col suo primogenito (che unitamente riverisco), ma non vedendoli comparire sospetto che sia differito il viaggio alla stagione più ferma, essendo la corrente, sullo stile delle belle, estremamente incostante. Non mi sono lusingato della sorte di vedervi terza in questo pellegrinaggio, dopo le replicate vostre filosofiche proteste della violenta avversione che avete da qualche tempo in qua contratta contro le tumultuose formalità cortigiane. Io non posso condannare i partegiani della tranquillità, cercandola io medesimo come posso nelle circostanze nelle quali mi ha situato la mia fortuna: ma sono per prova convinto che quando la sola tranquillità è l'unico e sincero oggetto delle nostre ricerche, se ne trova (quanto l'umanità consente) indifferentemente per tutto.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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