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      In terzo luogo egli è gran bevitore d'acqua, e teme le pessime acque di Lubiana, oltre l'umor tetro che gl'inspira e quell'aria e quel soggiorno. Ma la cagione la più efficace, ch'egli non ha prodotta e ch'io travedo, è l'impazienza di rimettere in tranquillità l'animo della agitata signora contessina, alla quale io raccomando in contraccambio il mio caro, onorato e degno amico: del cui candido, probo ed affettuoso carattere io sono più innamorato che mai.
      Il contino Emanuele ha una picciola flussione di gola, che vi si scrive perché non abbiate ad ignorar cosa alcuna, ma che non merita riflessione. Conservatevi, comandatemi, e credetemi col solito invariabile rispetto.
     
     
     
      1220
     
      AD ANTONIO TOLOMEO TRIVULZIO - MILANO
     
      Vienna 17 Agosto 1761.
     
      Pure alla fine il mio venerato Fracastoro, dopo avermi così lungo tempo lasciato crudelmente incerto di sua salute allor vacillante, ha ceduto ai rimorsi della coscienza ed ha dato segno di vita. In questo intervallo io sono stato costretto di mendicar sue notizie e dalla decima Musa e dal nostro Visconti, i quali non ne abbondavano molto più di me. Vi perdono la mia passata sollecitudine in grazia del sensibile piacere che mi reca la vostra del 4 del corrente scritta dalle Tempe di Omate, dove io v'accompagno con l'animo e con gli affettuosi miei voti per la perseveranza del salubre equilibrio in cui mi assicurate ritrovarsi al presente tutti i solidi ed i liquidi del vostro venerabile microcosmo.
      Son veramente beatificato dalla vicinanza della degnissima nostra contessa donna Eleonora ch'io venero e stimo quanto ella merita, id est infinitamente.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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