Addio.
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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 27 Agosto 1761.
Mi sono sempre carissime le testimonianze della costante amicizia del mio amatissimo signor Filipponi, del quale ricordandomi io sempre con istima e con tenerezza, non possono essermi indifferenti le prove che ne ricevo d'un così caro contraccambio. Non so qual prurito abbia mosso l'autore dell'Almeria a pubblicar la mia lettera intorno al suo dramma ed alla dedica del medesimo, che ha pur voluto eseguire a dispetto delle mie serie rimostranze acciocché superasse una così diabolica tentazione. Perché non possiate dubitare un momento ch'io sia capace di dilettarmi di tali incensi, vi accludo copia della lettera ch'io scrissi all'autore suddetto, per dissuaderlo: ma, come vedete, non ho ragione d'insuperbir dell'efficacia della mia eloquenza.
Il nostro degnissimo signor conte di Canale vi ama, vi stima, rende con piacere giustizia in ogni occasione al vostro onorato ed amabile carattere, ed è sensibilissimo alla memoria che conservate di lui. Io vi assicuro intanto ch'egli fa qui grande onore alla sua Corte ed alla sua nazione. Fra tutti i ministri stranieri egli è senza contrasto a pieni voti quello ch'esige maggiore stima e considerazione, non meno da' sovrani che dalla nobiltà e dal pubblico.
Al mio dottissimo signor avvocato Bruni dite mille tenerezze a mio nome; e soggiungete che il signor conte di Canale ed io non abbiamo aspettato il suo stimolo per incamminar qui qualche spaccio all'aureo suo libro, ma ci siam confermati nella pur troppo sicura opinione che in questo terreno non allignano le lettere.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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