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      Si compiaccia d'assicurar del mio rispetto la degnissima signora contessa sua consorte, e mi creda sempre pieno di stima, d'ossequio e d'affetto.
     
     
     
      1231
     
      A DAVIDE PEREZ - LISBONA
     
      Vienna 1 Ottobre 1761.
     
      Con quella discreta e comoda libertà che la vostra compiacenza, le mie occupazioni e le impertinenze di mia salute mi concedono, eccomi, gentilissimo signor Perez, a pagare quella specie di debito di cui mi ha caricato la vostra parziale cortesia specialmente nell'ultima obbligantissima vostra lettera dello scorso luglio, piena di mille da me non meritate affettuose espressioni. Una così dichiarata propensione d'un uomo del vostro valore ha dritto di solleticar la mia vanità, alla quale noi altre cicale di Parnaso siamo naturalmente soggette. Non ardisco di andare investigando qual sia la deità da cui mi assicurate ch'io son riguardato con fausto aspetto. Una tale scoperta potrebbe far degenerare in superbia la vanità, e la superbia in delirio. Offritele voi per me i miei divoti incensi ed i supplici voti miei per la continuazione di così alto ed inaspettato favore: voti ch'io mando a voi con quello stesso indirizzo che si leggeva una volta sull'ara dell'Aeropago d'Atene, cioè Ignoto Deo.
      L'ultima vostra lettera non trovò in Vienna il signor duca don Giovanni di Braganza, onde non ho potuto eseguire ancora la commissione di recargli i vostri complimenti, che saranno senza fallo graditi a proporzione della stima e dell'affetto con cui mi ha sempre parlato della meritevolissima vostra persona.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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