Vienna 10 Maggio 1762.
In mezzo al tumulto dell'affrettata ed immatura produzione del nuovo mio dramma non mi dimenticai del mio caro Filipponi. Appena uscita l'opera da' torchi, ne avvolsi un esemplare in un foglio ornato del vostro nome e lo consegnai al nostro signor conte di Canale, che mi assicurò d'aver pronta occasione per farvelo tenere. Mi piacque l'espediente, perché l'ufficio di questa nostra posta esige undici paoli d'affrancatura per ogni esemplare che si manda, e questa somma moltiplicata per l'enorme numero de' miei corrispondenti produce un totale indecente fra le partite dell'esito d'un poeta, particolarmente in tempo di guerra. Sarei più lungo, ma son debitore d'un fascio di risposte, onde contentatevi ch'io v'abbracci e mi confermi.
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A CARLO VAINI - CREMONA
Vienna 10 Maggio 1762.
Oltre il sensibile piacere, riveritissimo signor marchese, che dée giustamente recarmi l'obbligante memoria di cui mi onorate, ho io sentito nel ricevere il cortesissimo vostro foglio anche l'altro (che non meno di quello ha dritto di solleticar un poeta), cioè la vanità di vedere in così gentile attenzione verificato il giudizio da me stabilito intorno all'amabile vostro stimabilissimo carattere. Non già che questo umanissimo atto di bontà e d'amicizia ne sia per me l'unica prova; poiché si rinnova ogni giorno in me la medesima compiacenza ovunque si parli di voi, che in un clima così poco tenace del passato avete saputo lasciar desiderio e stima della vostra persona, particolarmente per il prudente vostro misurato contegno in età così florida ed inesperta, ma perché la vostra lettera è prosa avvalorata dal mio amor proprio appresso di cui ha sempre maggior peso quella ragione che vien congiunta col suo privato vantaggio.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Filipponi Canale
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