Desidero che le affettuose accoglienze della patria e la benignità del temperato cielo d'Italia non vi faccian dimenticar queste nostre contrade, insieme con gli abitanti delle medesime: quelle spero che abbiate esperimentate meno inospitali di ciò che costì se ne suppone, e questi meritan da voi una grata corrispondenza per la giustizia che concordemente vi rendono. Nell'atto ch'io pensava come inviarvi il mio nuovo dramma, seppi che altri meditava lo stesso: onde io non volli scemare alla mia Clelia la sicurezza d'un ottimo accoglimento, usurpandomi la preferenza di questa cura. Compiacetevi di rendere a nome mio mille e mille grazie alla signora contessa Guicciardi per l'obbligante sua memoria: gradite gli ossequi della mia compositrice, superba di sentirsi viva nella vostra reminiscenza, procurate di scoprirmi abile ad eseguire alcun vostro comando, e credetemi veramente con tenerezza eguale alla stima ed al rispetto.
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A FRANCESCA MARIA TORRES ORZONI - GORIZIA
Vienna 15 Maggio 1762.
A dispetto delle nostre antiche dispute, riverita signora contessina, io mi sentirei più disposto a perdonarvi un viaggio a Venezia, che quello che avete fatto alla China. Ma già che ne siete felicemente ritornata me ne congratulo con voi a patto che vi basti d'aver veduto quel paese, e non vi torni il prorito di far mai più così noiose peregrinazioni. Così potess'io rinunciar per sempre alle corse che mi fanno fare in Parnaso, e che l'adorabile mia sovrana si contentasse una volta ch'io cominciassi a prevenir la sua noia col mio prudente silenzio.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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