Tutto chiede la sua stagione, e per me è passata quella di folleggiar con le Muse.
Che fa il caro mio signor tenente maresciallo? Riveritelo, vi prego, ed abbracciatelo a nome mio. Ditegli che mai non ci siamo trovati così avidi di notizie bellicose o politiche, a dispetto dell'enorme quantità de' materiali combustibili radunati e pronti a mettere in fiamme tutte le quattro parti del mondo. Io che per sistema voglio sempre sperar bene trovo ragioni per promettermi una felice campagna. Gl'ipocondriaci all'incontro hanno di che nutrire le loro tetre imaginazioni. La Corte ed il nostro alto Ministero mostra nel sembiante d'essere della mia setta. Persuadete, riverita signora contessa, alla cara metà d'abbracciarla arditamente con noi. Credetemi che non v'è droga più utile e necessaria per la tranquillità dell'animo e per l'equilibrio del corpo.
Il caro bassà di Negroponte, ch'io vedo ora più frequentemente, è il ritratto della salute: ei mi porta spesso le grazie di Gorizia e riceve in contraccambio i miei rispetti, che non dubito che religiosamente incammini al loro destino. Approfittatevi, signora contessa riverita, della ridente stagione per liberarvi di qualche resto di stanchezza che può avervi lasciata il noioso viaggio chinese, e credetemi col solito ostinato e riverente ossequio.
1262
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 24 Maggio 1762.
Godo del felice arrivo della prima spedizione della Clelia, di cui m'assicurate in data degli 8 del corrente; e non dubito che a quest'ora sarà anche giunta la seconda, e ne avrete disposto giusto le fraterne insinuazioni.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Muse Corte Ministero Negroponte Gorizia Clelia
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