Videbimus. Addio.
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AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
Vienna 7 Giugno 1762.
O bella o brutta che fosse la mia Clelia, non ho mai dubitato un istante della gentilissima accoglienza di cui l'avrebbe senza fallo onorata l'Eccellenza Vostra. Il parzialissimo giudizio ch'ella ne ha formato (benché giustamente sospetto mercé l'antica sua dichiarata bontà a mio riguardo), se non mi persuade del mio merito mi assicura della continuazione della sua parzialità: ed io son più sensibile all'onor di questa che al nome d'eccellente poeta.
Ha Vostra Eccellenza contraccambiata con generosa usura la mia dovuta attenzione, compiacendosi di participarmi le future nozze del signor principe suo figliuolo con la signora donna Chiara Spinelli. Il ritratto che si è degnata di farmene mi dà l'idea d'una persona amabile e stimabile oltre le misure comuni. Io me ne congratulo col più sincero dell'anima e con l'Eccellenza Vostra e col degnissimo sposo, a cui non meno che all'adorabile compagna auguro le più compiute e costanti felicità: fra le quali io conto in primo luogo quella d'una numerosa posterità, essendo mio particolare interesse che si moltiplichi la serie de' miei costanti fautori.
Il desiderio di rinnovarle presente gli atti del mio inalterabile rispetto, dopo tanti e tanti anni d'assenza, io sento che si va in me ravvivando di giorno in giorno: prova convincentissima ch'io non dispero d'appagarlo: poiché per legge di natura non può vivere il desiderio senza l'alimento della speranza.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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