Vi prega di riverire a suo nome la valorosa signora Livia, a cui ho scritto; ma non ho voluto defraudarvi del vantaggio di questa commissione.
Conservatevi e compatitemi di dover risecare il commercio piacevole per aver tempo di sagrificarmi agl'importuni. Addio. Io sono e sarò per tutti i secoli.
1270
A LIVIA ACCARIGI - SIENA
Vienna 14 Luglio 1762.
Il tributo, piuttosto che dono, della mia Clelia non meritava l'eccessiva ricompensa d'una così gentile e parziale lettera, quale è quella di cui è piaciuto a V. S. illustrissima onorarmi. Io ne son superbo non già come di prova dell'eccellenza del componimento, ma d'argomento della non comune amicizia che giunge a sedurre il suo giudizio.
Continui V. S. illustrissima ad onorare il sesso e l'Italia con le sue lodevoli applicazioni, e mi creda pieno di stima e di rispetto.
1271
A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 19 Luglio 1762.
O bella o brutta che fosse la mia Clelia, non ho mai dubitato che non dovesse esigere le vostre pudiche tenerezze per diritto di famiglia; onde mi compiaccio delle lodi, di cui le siete cortese, come d'argomenti dell'ostinata affezione che conservate per il padre di lei; possesso di cui mi sollecitano le confermazioni, anche in mezzo alla mia sicurezza. Per altro, caro amico, vi confesso che il trescar con le Muse ormai mi secca tutto l'umido radicale. Mi manca la pazienza per soffrirne i capricci; ed io son poco ghiotto de' loro favori. Quasi dieci volumi di fanfaluche avrebbono a bastare per la dose d'un galantuomo.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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