P. S. In questo momento volendo io andare a riverir di nuovo il signor general della Puebla, sento da un mio domestico ch'egli è partito subito dopo il pranzo.
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A MATTIA VERAZI - MANNHEIM
Vienna 1 Ottobre 1762.
Eccomi finalmente al termine della mia nuova cura dell'acqua d'Elicona, che ho pur dovuta bere senza sete per ordine sovrano. Impiego i primi momenti dell'ozio mio nel rendere il dovuto contraccambio al gentilissimo foglio di V. S. illustrissima del 12 dello scorso settembre, sicuro che ella, ormai più che iniziata nei malanni poetici, non mi avrà recata a mancanza l'involontaria dilazione. Mi sarebbe carissimo, gentilissimo signor Verazi, il cicalar seco per iscambievole vantaggio su i canoni del nostro mestiere: ma questo non è per me esercizio da farsi per lettere. Le difficoltà che si propongono, per essere utili e non temerarie, debbono essere sostenute da ragioni che convincano: e così facendo, le lettere degenerano in trattati. Ciò che parlando si spiega con un cenno, abbisogna tal volta, scrivendo, di molti fogli; e questi assai spesso, appunto per soverchia ricerca di chiarezza, divengono tenebrosi: come purtroppo esperimentiamo a dispetto di tanti e tanti commentatori negli antichi nostri più venerati maestri. Aggiunga alla intrinseca malagevolezza di tale impegno quella che nasce dalle mie personali circostanze, come dalla irregolarità di salute, dalla rarità di ozio, dal bisogno di respiro e dalle troppo numerose ma inevitabili corrispondenze: e sarà senza fallo persuasa dell'impossibilità d'un commercio critico-poetico abitando noi diverse contrade.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Puebla Ottobre Elicona Verazi
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