Rendetene per altro le dovute grazie al degnissimo nostro signor marchese Teodoli, accompagnate dalle mie rispettose proteste di venerazione e di riconoscenza.
V'invidio il dotto simposio col nostro impareggiabile pretore urbano, che amo con tutta quella tenerezza che si può accordar con un infinito rispetto. - Tutto il mondo so promette la pace, non so su quali fondamenti. At ego demitto auriculas ut iniquae mentis asellus. Addio. Vi abbraccio con la sirocchia e sono.
1291
A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 17 Gennaio 1763.
Il caro ed amabile portatore della presente viene in Italia risoluto di dare un assalto vigoroso alla vostra ostinata malinconia: opera degna d'un buono e vero amico. Io l'invidio, e vorrei poter venir seco a compir come alleato un'impresa così meritoria. Lasciatelo fare, caro gemello, e non vi mettete in capo di proteggere la vostra interna nemica. Avete dato abbastanza al vostro buon cuore ed ai vostri doveri: è tempo di rassegnarsi a' decreti della Provvidenza e di scacciar via le nuvole che oscurano tutto il sereno de' vostri giorni. Ve ne prega teneramente abbracciandovi il vostro fedelissimo gemello.
1292
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 25 Gennaio 1763.
Rispondo ad una vostra stantiva del primo del corrente anno, perché l'altra più fresca non si dà ancora alla posta, benché sia giunta in questo momento; e non si darà in tempo da poter rispondere.
Vi rendo grazie dei bilancetto, che va ottimanente, ed a proposito di esazioni ricordatevi di ciò che vi scrissi toccante il signor Bindi, ch'io non conosco, e perciò non posso fargli torto: ma tocca a voi di vedere s'egli patisce di ruggine, e se v'è bisogno di ungerlo per facilitargli il moto.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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