Ho particolarmente esaminato, come cosa in qualche modo di mio ragione, il dialogo del teatro, e ho riconosciuto in esso, oltre tutto quello che ne han detto finora di ragionevole que' dotti che vi han preceduto, alcune solenni verità o non palesate o non scoperte ancora dagli altri. Oh quali corollari di queste mi fornisce, amico carissimo, la mia lunga esperienza! Oh se potessi esser con voi, quanto lume, mercé le nostre confabulazioni, si potrebbe diffondere sopra una materia resa tenebrosa più dalla erudita inesperienza de' dotti che dall'ingiuria degli anni! Ma come lusingarsene?
Mi ha obbligato e intenerito l'affettuosa memoria che conserva ancora di me il signor abate don Nicola vostro fratello: abbracciatelo, vi prego, cordialmente in mia vece: ditegli ch'egli n'è da me con usura corrisposto, ch'io l'ho sempre avuto presente: e per dargliene una fisica pruova incontrastabile, conservo tuttavia fra' miei libri un picciolo rimario del Ruscelli di cui mi fece egli dono temporibus illis, ed ho sempre custodito nella memoria il festivo complimento con cui gli piacque di accompagnarlo, che fu precisamente: "Viene questo ruscelletto a render tributo al mare del suo gran merito." Or dubiti, se gli dà l'animo, dell'amichevole mia tenacissima ricordanza.
Ho dato l'esemplare duplicato al signor barone d'Hagen, vice presidente di questo Consiglio imperiale aulico, nobilissimo e dottissimo cavaliere mio amicissimo. Egli n'è innamorato. Per suo e per mezzo mio lo leggeranno tutti quelli che ne son, capaci, che vuol dir non molti.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Nicola Ruscelli Hagen Consiglio
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