Volevo ben dire che alla fine non avesse da trionfare in voi la ragione, in voi che avete saputo farla signoreggiare in mezzo a così potenti lusinghe della fortuna: lusinghe che hanno in tutti i secoli fatto perdere il cervello a' più savi, ancorché biscottati ne' forni della più rigida filosofia: ora, caro gemello, giacché avete vinto, approfittatevi della vittoria. Stabilite un metodo di vita tranquilla e serena, e gustate quella pace che la Provvidenza vi consente: facendo vedere al mondo che voi siete l'istesso Farinello in qualunque punto di vista.
Il nostro Menghino, che sempre ha in bocca il vostro nome, qui è molto e meritamente stimato. Egli è giornalmente in casa mia, ed io ho gran cura di non lasciargli libertà d'accarezzare le sue naturali fantastiche immaginazioni, delle quali lo trovo migliorato assai: ma non del tutto guarito.
Già saprete che qui siamo diventati Napoletani in verbo terremoto. La mattina della vigilia di S. Pietro, poco prima e poco dopo le cinque ore, ne abbiamo sentito due scosse assai ragionevoli in Vienna: e poi le notizie d'Ungheria ci hanno portata la total ruina della città di Komorren, e d'altri luoghi intorno a quella. Se i Napolitani ci mandano i loro terremoti, ci mandino almeno i loro buoni fichi ottati e paradisi, l'uva sancinella, la vitella di Surrento, il porco cittadino, e tutte le altre cose buone, che non abbiamo; ma non è tratto da cristiano mandarci solamente il cattivo.
Io amo e stimo il nostro caro Carlani quanto merita il suo onorato e sicuro carattere; e mi rallegro moltissimo che lo conosciate ancor voi e che l'abbiate vicino.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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