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      Mi figuro che il vostro pennello costì non rimanga in ozio, avendo tanti oggetti all'intorno che possono stimolarvi alla gara: ed essendo sciolto da quei legami che limitavano la libertà della vostra fantasia. Invidio quelli che avranno il piacere di veder nascere sotto le vostre mani qualche nuovo frutto della magistrale vostra applicazione: e mi prometto di ammirare a suo tempo (almeno inciso in rame) il vostro pensiero che rivolgevate da gran tempo in mente del portentoso fonte che aperse la verga di Mosè nel celebre fatto, a pro dell'assetato popolo ebreo.
      Rendete, vi prego, distinte grazie a nome mio all'amabilissima madame de la Pegna per la gentil memoria che di me conserva: e voi continuate a riamarmi ed a credermi.
     
     
     
      1331
     
      A BENEDETTO LEONI - ROMA
     
      Vienna 7 Ottobre 1763.
     
      L'affettuosa parzialità che mostra V. S. illustrissima per me e per gli scritti miei esige da me non solo una viva gratitudine, ma insieme un sincero candore, superiore a certi ufficiosi riguardi che mascherano frequentemente la verità nel commercio civile. Dopo dunque essermi congratulato seco delle sue lodevoli applicazioni, non mi credo onestamente permesso di dissimularle che io non reputo in alcun modo opportuna l'idea della dedica da V. S. illustrissima meditata, per varie invincibili ragioni.
      La prima si è che non conviene offerire alla Beata Vergine un incenso così universalmente profanato. Io non saprei imaginarmi nel mondo personaggio sì basso a cui non sia permesso di aspirare alla dedica di qualche libro.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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