Tale è l'abuso che se n'è fatto, che il solo nome di dedica è divenuto noioso e rincrescevole ad ogni uomo: onde consideri ella se sia decente il valersi per onorar la Madre di Dio d'un omaggio così vilipeso fra gli uomini.
In secondo luogo, dedicando ella i suoi sudori, la dedica dovrebbe esser innanzi all'impressione della sua musica, e non mai della poesia: e non potrebbe esser permesso in altro caso, se non se quando e la poesia e la musica fossero unitamente impresse. Finalmente in un secolo, in cui per nostra disavventura il farsi beffe delle cose più sacrosante è la divisa dei grandi ingegni e della scelta letteratura, io credo pio, anzi dovuto riguardo di buon cristiano il non somministrare occasioni a cotesti spiriti illuminati di torcere empiamente in ridicolo le altrui divote e religiose dimostrazioni. Dedichi dunque ella con l'animo alla Beata Vergine la sua fatica e così sarà sicura che non si confonda insidiosamente nella sua pietà (senza che ella se ne avveda) qualche occulto senso di gloria che le defrauderebbe la maggior parte del merito.
Gradisca la sincerità, abbracci teneramente a mio nome il signor abate Staniz e mi creda ad ogni prova.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 10 Ottobre 1763.
Poco dopo la carissima vostra del 23 dello scorso settembre è comparso nelle mie camere il mio onoratissimo dottor Savich, Esculapio del principe di Lichtenstein: e al primo ingresso mi applicò un bacio quasi peccaminoso, dicendo che questo egli mi consegnava di commissione d'un mio implacabile inimico.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Madre Dio Beata Vergine Staniz Ottobre Savich Esculapio Lichtenstein
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