Come volete ch'io giudichi di queste future vicende, se non so un fico delle disposizioni meridionali e settentrionali che possono render eseguibile prudentemente il supposto progetto? Sarei un medico bestiale, ché procederei alla cura senza saperne l'infermità né le circostanze dell'infermo.
Quello ch'io so perfettamente si è che voi avete nel mondo rappresentata una tal parte, che non vi stanno più bene quelle che potevate rappresentare una volta. Questo è quanto può dirvi il mio core veramente tutto vostro. Se vi spiegherete di più, vi seconderò. Intanto continuate ad amarmi, a conservarvi, e a credermi il vostro fedelissimo gemello.
P. S. Il dì 5 è passato a miglior vita il re di Polonia.
1333
A GIOVANNI CLAUDIO PASQUINI - SIENA
Vienna 10 Ottobre 1763.
Vi scrivo in fretta due righe per non lasciar senza risposta la carissima vostra del 26 del caduto, a dispetto d'un fascio di lettere che non posso evitare per i miei peccati.
Non ho ricevuto la lettera che mi accennate della nostra impareggiabile signora Livia: se vuol far meco cerimonie risparmiatele questo inutile incomodo, e ditele che non contamini il Parnaso con questa peste delle segretarìe.
Il dì 5 del corrente, soffogato da un violento ed improvviso accesso di gotta andò ad plures in meno di ventiquattr'ore il povero re di Polonia. Ecco il prologo d'una nuova comedia sul teatro d'Europa.
Giungendo il mio caro padre maestro Azzoni, abbracciatelo teneramente a mio nome. E voi continuate ad amarmi ed a credermi.
1334
A MARTINO GERBERT - SELVA NERA
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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