In virtù parimente di questi, de' quali io la credo rigido osservatore, si compiaccia, la supplico, degnissimo mio signor priore, di togliere la restrizione del per ora alla grazia che con tanta gentilezza mi ha fatto rinunciando all'obligante disegno di scrivere la mia vita. Il mondo letterario abbonda di soggetti ben più degni della sua penna: ed io nelle mie antecedenti le ho candidamente confessato come io senta raccapricciarmi alla sola idea di divenire usurpatore d'un incenso a me così poco dovuto. L'amore che bontà sua ella mi dimostra mi è sicuro mallevadore della sua amichevole condescendenza, ed io gliene conserverò fin che viva la più affettuosa e la più sicura riconoscenza.
Qualche persona del seguito della regina di Napoli le recherà i miei due ultimi componimenti. Non gli ho mandati per la posta, perché non ne meritavano l'enorme spesa. Si compiaccia di far presente il mio costante rispetto al nostro degnissimo signor conte di Rosemberg, e mi creda con ossequio, gratitudine e vera amicizia.
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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 31 Ottobre 1763.
Viva il mio caro Filipponi! L'attenzione amichevole di secondar così diligentemente la mia sollecitudine intorno all'arrivo ed allo stato di salute del signor conte di Canale e dei Canaletti seguaci, è degna d'un amico che conosce tutti i moti del mio cuore come antico inquilino del medesimo. Ve ne sono gratissimo, e vi prego di continuare in questo obbligantissimo ufficio; tanto più che, per non caricare i viandanti di faccende inutili, io mi astengo di obbligare con le mie lettere la cortesia del signor conte di Canale a consumare i suoi preziosi momenti in risposte puramente ufficiose.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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