Se il vostro disperato re de' Longobardi avesse detto: "Dunque la fortuna del mio nemico si fa rispettare anche in cielo! Non osano le stelle istesse d'affrontarsi con lei! Chi vorrà più implorar il vostro favore, stelle codarde?", forse in tal caso l'epiteto preparato ed inteso non avrebbe ferito l'orecchio.
Incominciando stelle codarde, non si sa perché abbiano meritato il titolo di vigliacche; e l'accusa che seguita: "alle più forti imprese siete sempre nemiche", pare piuttosto d'ingiustizia che di poltroneria.
Potrebbesi attaccare una difesa nell'opposizione degli epiteti codarde e forti, come se le stelle si spaventassero delle imprese valorose; ma questa relazione non è conosciuta a prima vista dal lettore, che forma il suo giudizio e difficilmente lo rivoca; e poi ottima cosa è sempre il non aver bisogno di difesa.
Eccovi il mio sincero parere che non è per altro infallibile: e pieno dell'affettuosa dovuta stima mi confermo.
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A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 2 Gennaio 1764.
Voi sapete perché son breve, onde gradite ch'io non sia muto. La vostra del 17 del caduto dicembre mi dà conto del refugio che voi cercate negli studi contro le incomode vicende della vita. È lungo tempo ch'io faccio lo stesso. Tutti i classici latini ed i drammatici greci sono stati da me nuovamente scorticati: e sugli ultimi ho scritto alcuni quinterni d'osservazioni, da servire unicamente a me medesimo. Rendo ben grazie al Cielo ed al mio dotto Chirone d'avermi reso atto a poter ricorrere ad litterulas.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Longobardi Gennaio Cielo Chirone
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