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      Ricordatevi, caro gemello, di quando in quando di me: e credete ch'io sarò sempre, come sono e sono stato, il vostro fedelissimo.
     
     
     
      1363
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 6 Febbraio 1764.
     
      Ricevo adesso, sul partir della posta, la vostra lettera del 21 del caduto, che avrei dovuto ricevere giovedì scorso. Non so qual disordine sia avvenuto in questo nostro Ufficio delle lettere, perché molti hanno sofferto la medesima dilazione, e non tutti. Qualche giovane mal pratico o immerso nelle sacre orgie ha fatta malamente la separazione. Vi lodo sommamente delle vostre letterarie occupazioni, e se vi dilettano fate ottimamente a continuarle. Lode al Cielo che abbiamo preparato nella nostra vita un asilo alla vecchiaia. Addio. Oltre il mio genio laconico oggi il tempo mi stringe. Vi abbraccio con la sirocchia e sono.
     
     
     
      1364
     
      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
     
      Vienna 9 Febbraio 1764.
     
      Dunque i vostri cancherini vi assaliscono in fefaut con seconda e quarta? Il rimedio è chiaro, amatissimo mio gemello. La loro risoluzione naturale è in Csolfaut, quando si sa quello che si ha da fare lo puorco e lo nuostro. Il demonio è quando si perde la tramontana, e non si sa se si deve andare a levante o a ponente. In quei casi io faccio lega con la pazienza: penso che ho da portar quel carico: ci accomodo sotto le mie onorate spalle, e così mi riesce meno pesante che se lo portassi sconciamente. Credetemi, caro amico, che non vi è altro da fare. Tutte le smanie peggiorano ed esacerbano il malanno, e per una dose di quattro se ne soffre una di otto.


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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1548

   





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