Noi siamo in obbligo di avere imparato con la lunga esperienza: e questo metodo non è meno vantaggioso nelle infermità morali che nelle fisiche.
Se volete intendere il vostro gemello non cercate mai nelle sue parole altro senso di quello che presentano a prima vista. Il parlare o l'agire misterioso e politico non è fatto per me, né io per lui. Dopo trentaquattro anni di Corte io sono così ignorante della scienza aulica come quando vi sono entrato. La natura mi ha fatto a questo riguardo d'una specie d'anitra, che sta la maggior parte della sua vita nell'acque e non è mai bagnata.
Il nostro Petrillo, che è passato di volo per queste contrade, vi porta una mia lettera e nu vaso a pezzechillo che gli ho consegnato in contanti. Avvisatemi se l'avete fatto.
Addio, caro gemello. Abbracciate teneramente per me il mio onorato ed amabile signor Carlani: e pagate i miei debiti coi signori Giorgi, Araia e Marchesini. Continuate ad amarmi, e siate sicuro che siete corrisposto con usura.
1365
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 13 Febbraio 1764.
Mi piace sommamente l'osservar nella vostra lettera del 28 dello scorso gennaio che le occupazioni critiche ed anatomiche sulla lingua latina continuino a trattenervi dilettevolmente. È una benedizione all'età nostra l'aver qualche onesta passioncella di questa razza che riempia i vuoti che lasciano nell'animo nostro gli errori che col soccorso degli anni, della esperienza e del raziocinio abbiam finalmente scacciati. Questa ci fornisce di piaceri tranquilli, non compri a prezzo d'incomodi, di salute, di rischi e di agitazioni, e (quello che più importa) dipendenti da noi medesimi.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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Corte Petrillo Carlani Giorgi Araia Marchesini Febbraio
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