Addio. Quando vedete il mio signor Stanitz, abbracciatelo sempre a mio nome. Conservatevi con la germana e credetemi.
1374
AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
Vienna 26 Marzo 1764.
Dal signor Francesco di Majo mi fu resa pochi giorni fa una veneratissima lettera di Vostra Eccellenza dalla quale si comprende la parzial premura di cui ella onora questo meritevole soggetto. Sarà questa secondata dalle mie quanto permette la limitatissima sfera della mia facoltà. Il concorde applauso ch'io sento farsi universalmente da tutti non solo alla distinta abilità, ma insieme ancora all'amabile costume del suo raccomandato, basterebbe ad esigere da ciascheduno quella favorevole considerazione di cui non può esser defraudato il merito senza ingiustizia: ma il dichiarato patrocinio d'un giudice come Vostra Eccellenza ha appresso di me dritto di prescrizione per determinare decisivamente la mia volontà.
Risento vivamente le incomode irregolarità di salute di cui l'Eccellenza Vostra si lagna: e tanto più che la propria esperienza mi serve di misura del compatimento che meritano: ma non abbiam ragion di lagnarci. Siam nati, signora principessa, sottoposti alle leggi dell'umanità, e queste non saranno derogate per noi. Un poco di filosofia ed una buona dose di religione sono gli specifici di cui convien far uso per mantener quanto è possibile l'equilibrio della nostra toleranza coi malanni che ne circondano.
Ho scritta per il ritorno del re de' Romani una Festa teatrale che sarà grande per l'apparato magnifico, ma molto breve per la sua durata, che ha dovuto esser misurata col corto spazio di tempo che la mia augustissima padrona può concedere agli spettacoli.
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Lettere
Parte prima
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1548 |
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