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      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
     
      Vienna 26 Aprile 1764.
     
      Avanti ieri fu rappresentata l'annessa Festa teatrale, che come solito amichevole tributo invio al mio caro gemello. Senza impulso di partito, e con quella sincerità che professo specialmente con voi, posso assicurarvi che non ho mai sentita musica più armoniosa, magistrale e popolare insieme di quella che ha scritta il Sassone in questa occasione: onde è stata conosciuta, applaudita ed ammirata non solo dagli intendenti, ma anche da quelli che sono al mondo unicamente per vegetare. I cantori hanno fatto pompa a gara della loro abilità veramente non ordinaria: gli abiti, non meno de' personaggi che dei numerosi cori, sono stati splendidi, caratterizzati eccellentemente, e di una ricchezza degna della Corte imperiale: e perché quando le cose son destinate ad andar bene tutto vi concorre, la decorazione e le macchine sono riuscite eleganti, ridenti e felici più di quello che si poteva ragionevolmente aspettare e desiderare. In somma una serenata a sedere, che di sua natura è stata sempre una seccaggine, è divenuta il più ridente e più gradito spettacolo che da lungo tempo in qua si sia veduto in questa Corte. Rallegratevene con la mia poesia, che portata in spalla da tante favorevoli circostanze ha pure usurpata qualche parte dell'approvazione di quelle. Addio, mio caro gemello, son debitore di risposta a tante lettere che non posso trattenermi più lungamente con voi. Continuate ad amarmi come fate, e credetemi sempre.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954, pagine 1264

   





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