1383
A REGINALDO TANZINI - FIRENZE
Vienna 27 Aprile 1764.
Tre giorni sono mi furono recati tre esemplari delle nuove sue leggiadre poesie con una lettera data di Venezia il dì 25 marzo, la quale era stata preceduta da un'altra, pervenutami dalla posta, scritta da Firenze senza la solita indicazione cronologica. Le ho subito avidamente lette, ed ho ritrovato in esse il solito estro e l'ammirabile fecondità del mio signor abate Tanzini. Ho sentito tutto il dolce e il piccante con cui sono condite, e quanto le son grato della porzione del primo, che per sua parzialità mi appartiene, tanto mi ha persuaso il secondo del vigore col quale potrebbe ella, volendo, camminar sulle traccie d'Eupoli, d'Archiloco e di Cratino. Abbiam già fatta lunga e degna commemorazione di lei, i signori Richard, il signor conte Piccolomini ed io; né mancheranno occasioni di renderle giustizia con altri conoscitori del suo merito. Mi creda intanto oltremodo sensibile alle sue obbliganti attenzioni, ed avidissimo dell'opportunità onde convincerla della giusta e costante stima con cui sono.
1384
A GIOVANNI SERVANDONI - STOCCARDA
Vienna 27 Aprile 1764.
Per impulso del mio amor proprio io vorrei, mio riverito signor Servandoni, che l'eccellenza dell'esperta sua scienza teatrale sostenesse le mie produzioni, e dove il voto mio potrà facilitare la sua venuta a questa Corte non trascurerò mai di procurarla: ma nel caso presente non è permesso a me di parlare. La copia della lettera del signor conte Durazzo, ch'ella mi ha inviata, mostra che questo cavaliere non crede aver seco alcun contratto concluso né verbale né scritto: onde per promuovere le ragioni di lei, converrebbe ch'io contestassi una specie di processo ben poco rispettoso contro un cavaliere a cui sono debitore di mille e mille parziali attenzioni.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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