Non sarei degno della sua stima e della sua amicizia, se fossi capace d'una così ingrata corrispondenza. Il suo merito non ha bisogno del mio suffragio, ma (come di sopra le ho detto) per mio privato interesse non lascerò mai di rendergli giustizia e di convincerlo nelle feconde occasioni della vera stima con cui sono.
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A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
Vienna 9 Maggio 1764.
Il gentilissimo foglio di V. S. illustrissima de' 22 dello scorso aprile mi ha colto appunto nella ricerca di qualche opportunità atta a farle pervenire la mia Festa teatrale, onde sono un poco vergognoso che il suo comando ne abbia prevenuta l'esecuzione, che dovea servirle di prova della memore mia costante amicizia, ed ora dovrà esserlo della sola lode dell'ubbidienza. Questa Festa per l'apparato esteriore, per la musica divina, per la scena, per le macchine, per gli abiti e per l'eccellenza de' cantori è riuscita la più magnifica e la più elegante che di mio tempo si sia rappresentata in questa Corte; ed il componimento (come d'ordinario succede) ha usurpata qualche parte dell'approvazione dovuta a tante favorevoli circostanze.
Io so buon grado a quei galantuomini che hanno persuasa V. S. illustrissima di condiscendere alla ristampa delle dotte sue e leggiadre poesie, e sono impaziente del compimento dell'impresa per potermene sollecitamente provvedere: anzi la supplico di avvertirmi quando sia tempo di farlo, affinché io sia fra i primi ad approfittarmene, siccome pretendo esserlo fra quelli che l'amano e l'apprezzano.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Festa Festa Corte
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