Continui a riamarmi: non abbandoni il Parnaso di cui è così benemerito cittadino, e mi creda veracemente.
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A NICOLÒ JOMMELLI - STOCCARDA
Vienna 2 Luglio 1764.
Vedete che buona cosa è l'avere a fare con persone di coscienza delicata. Voi vi siete affatto scordato di me, a dispetto dell'amor mio per voi quasi peccaminoso, ed io, invece di vendicarmi della vostra barbara dimenticanza con una satira in lode della medesima, commetto ad una bella Ninfa la cura di tirarvi fuori dall'obliviosa onda di Lete e replicarvi ad alta voce nelle orecchie almeno un migliaio di volte il mio nome. La mia bella commissaria è la signora Teresa Scotti torinese, che ha innamorato per alcuni anni i sulfurei abitatori della nostra Partenope facendo l'ornamento di quel Teatro, siccome l'ha poi fatto per alcun tempo di questo.
Nel viaggio ch'ella intraprende dovendo passar per costà, io ho creduto di far nel tempo medesimo il vostro, il suo ed il mio affare indirizzandovela. Voi conoscerete un'amabile ed abilissima persona: ella vedrà e parlerà col patriarca dell'affettuosa armonia: ed io avrò in lei appresso di voi una graziosa ed efficace mallevadrice della mia da voi negletta tenerezza. Dalle accoglienze che a lei farete e dai comandi che vi piacerà dare a me raccoglierò qual luogo io conservi ancora nel vostro cuore. Sappiate intanto che voi possedete sempre nel mio quel medesimo che l'eccellenza de' vostri colti talenti e gl'incanti degli amabili vostri costumi vi hanno da tanto tempo occupato. Onde sareste ingrato se non mi riamaste, ed ingiustissimo se non mi credeste.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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