Ne ho parlato al signor Richard, ed egli mi promette occasione in questo mese. Aspettate tranquillamente sicuro di non iscapitar molto nella dilazione.
Il povero nostro onoratissimo Smaltz dopo una lunga infermità cedé già alcuni mesi sono alla ostinazione del veleno dell'aria del suo podere: e la sua moglie se n'è a gran pena liberata ma ne porta tuttavia squarciato il petto e i panni. Io non posso ancora parlar di questa perdita senza un risentimento che mi scompone.
Il signor conte Piccolomini ha sommamente gradito la vostra memoria, e mi ha commesse in contraccambio per voi mille espressioni di stima. Il signor baron de Posce riceverà i nostri complimenti al suo ritorno d'Ungheria dove si trova in seguito della Corte. Voi mantenete viva la memoria del mio rispetto nella adorabile nostra signora Livia: riamatemi e ricordatevi di me quando vi riesce di poterlo: e sappiate che anche a vostro dispetto io sarò ostinatamente.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 9 Luglio 1764.
Il grazioso inventario de' vostri passaggieri cancherini, de' quali mi date conto nella vostra del 23 del caduto, mi avrebbe fatto ridere se l'idea degl'incomodi che vi cagionano, aggiunta all'esperienza quotidiana de' miei, non mi avesse cacciata addosso una folla di serie riflessioni. Ma queste non vagliono un fico e sono esse medesime una specie di cancherini peggiori degli altri. Onde, caro gemello, l'antidoto il più sicuro è quello di non pensarvi su se non quando la macchina si risente, ed andar sempre innanzi sperando il bene e tollerando il male come sto io attualmente facendo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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