Il vostro amabilissimo de Majo mi tien generosamente conto della mia vera sì, ma fin'ora oziosissima volontà di servirlo. Un uomo del suo merito e vostro amico avrebbe dritto di disporre affatto di me: ma egli, che non è un'oca, conosce forse la corta estensione della mia facoltà, e ne risparmia il credito non mettendola alla prova. Io non posso dirvi s'egli abbia dato di nuovo nell'antico visco. Io non frequento i boschetti pericolosi per lui. Né ho potuto esaminarlo, perché in tutta la sua lunga dimora sulle rive dell'Istro non ho avuto il piacere di vederlo che tre o quattro volte al più. È ben vero che il non esser egli molto visibile, e l'andarsi tanto trattenendo senza alcun motivo apparente, potrebbero essere indizi favorevoli al vostro sospetto. Se si trova in alto mare gli auguro vento felice, se pure l'augurio non è inconsiderato, poiché la felicità d'una navigazione alletta ad imbarcarsi facilmente, ed io non desidero tanto coraggio agli amici.
Io vedo frequentemente il nostro vivo ed eloquente signor Bonechi, che vi ama, che vi stima quanto voi meritate: onde con questa aggiunta a tante altre amabili sue qualità, potete immaginarvi quanto m'è caro. Gli ho esposto fedelmente le vostre commissioni, ed egli m'incarica di dirvi cose dell'altro mondo. Addio, amatissimo gemello. Abbracciate strettamente in vece mia l'onorato mio signor Carlani. Non vi stancate di riamarmi, e credetemi ostinatamente.
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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 12 Luglio 1764.
Tornando il signor conte di Canale da Presburgo, dove si trova facendo corte agli augustissimi padroni, gli leggerò la vostra del 30 del caduto, con le notizie e gli elogi del signor contino di lui figliuolo, che divotamente riverisco.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Majo Istro Bonechi Carlani Luglio Canale Presburgo
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