Conservatevi gelosamente per onore dell'armonica famiglia; continuate a riamarmi e credetemi invariabilmente.
1419
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 29 Aprile 1765.
Alla vostra lettera morale del 13 del cadente non posso rispondere diffusamente, occupato di cento imbarazzi che mi tolgono a me stesso senza darmi a cosa che vaglia. Convengo nelle vostre massime: ma queste non fanno l'uomo tranquillo: l'abito che nasce dall'uso di queste è l'unico maestro che giova. Si può avere in corpo tutto Zenone ed Aristippo, e non esser migliore del più sciocco dei viventi. Bisogna avvezzare il nostro fisico ad ubbidire alla ragione et hoc opus, hic labor. Ma non entriamo nel Liceo. Addio. È stato da me il signor Lepri, ed ho compatito il caso del suo infelice matrimonio, non tanto a suo quanto a riguardo della povera giovane. Addio di nuovo, vi abbraccio con la sorella, e sono.
1420
A N. N. - VIENNA
Di casa 29 Aprile 1765.
Ecco il componimento che per mezzo dell'Eccellenza Vostra si è degnata farmi ordinare l'augustissima padrona. Ho creduto necessario di non valermi di tutto il tempo conceduto dalla Maestà Sua al mio lavoro, per prevenire l'assenza della Corte, perché possano essere prontamente dati quei sovrani comandi relativi alla Festa, che non potrebbero essere eseguiti dopo il ritorno da Inspruch.
Sapendo io che la Festa dovrà servire per il giorno di nome dell'augustissimo padrone in Schönbrunn, ed avendo veduto per esperienza quanto sia vantaggioso alle voci ed adatto alla dignità delle auguste attrici il luogo dove è stato rappresentato il Parnaso confuso, non ho dubitato che dovrà servire anche alla presente Festa il medesimo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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