Tanto più che trovandosi già pronto e lavorato tutto il molto legname che bisogna ivi per la platea, per l'orchestra, per il portate e per il palco, non dovrà farsi altra nuova spesa che quella unicamente della scena, se piacerà dunque alla Maestà Sua di lasciar gli ordini per la scena suddetta. L'architetto medesimo ch'ha fatta quella del Parnaso, avendo tutte le misure del luogo potrà segretamente eseguirla in casa propria senza aver bisogno di farsi vedere in Schönbrunn e senza che i suoi operarii istessi sappiano per chi si lavora.
Volendo che sia stampata la Festa come è stata l'antecedente, autorizzato Metastasio dall'oracolo sovrano, farà che si trovi pronta al ritorno della Corte, con la segretezza medesima.
Delle disposizioni per la musica, per gli abiti e per le prove non credo necessario farne parola: perché la Maestà Sua le avrà già nella sua mente senza fallo stabilite.
Procuri Vostra Eccellenza che la prontezza del mio vero zelo faccia rifletter meno sulla debolezza del mio lavoro: e mi creda col solito invariabile rispetto.
P. S. La rispettosa e cieca ubbidienza dovuta dall'abate Metastasio ai venerati ordini sovrani non lo dispensa dall'obbligo preciso di comunicare almeno alla Maestà Sua quei timori che il suo zelo e la lunga esperienza hanno fatto nascere in lui.
1421
A GIAN DOMENICO MANSI - LUCCA
Vienna 1 Maggio 1765.
Dal signor Giuseppe Martelli mi fu recata nella scorsa settimana una secondo il costume umanissima lettera di V. S. illustrissima e reverendissima, e senza i molti meriti di lui, asseriti da mallevadore così degno, basta per invitarmi a servirlo quello di portatore di cosa che tanto mi consola e mi onora.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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