1434
A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 18 luglio 1765.
Sono sommamente tenuto al nostro caro signor Becchetti per l'esatta puntualità con la quale vi ha consegnati gli abbracci, i baci e le tenerezze delle quali io lo caricai per voi nella sua partenza da questa Corte. Ditegli, vi prego, a qual segno gliene sono grato: e offeritegli a nome mio il dovuto contraccambio della cortese sua compiacenza.
Voi sapete, caro gemello, ch'io son della specie delle anitre, che stanno sempre nell'acqua e non sono mai bagnate. Con quasi trentasei anni di soggiorno in una Corte, non ho potuto contrarre né l'aria misteriosa, né l'eroico ventoso esteriore che ordinariamente vi regna, né quella dotta dissimulazione che almeno confina con la falsità; onde soffrite che da sincero e franco amico io vi apra istoricamente tutto il mio cuore.
Fin dal tempo in cui era immerso nelle feste nuziali del nostro re de' Romani, cominciò qui a spargersi voce che voi in occasione del matrimonio del principe delle Asturie dovevate portarvi a Madrid. Crebbe a poco a poco la voce in modo tale che il popolo, la nobiltà e la Corte medesima l'ha creduta veridica. Io solo, ricevendo vostre lettere senza il minimo tocco di tal viaggio, non volli prestarle credenza, ed ai moltissimi che, come vostro conosciuto gemello, me ne interrogavano, costantemente io rispondeva il vero, cioè che voi non me ne avevate dato alcun cenno; e che perciò io non prestava fede e codesto vano romore. Terminate finalmente le nostre tempeste festive, quando io, stanco, sfiatato e rifinito, rendeva grazie al padre Apollo che fosse pur giunto per me una volta il tempo di respirare, ecco l'ambasciator di Spagna che m'intima all'orecchio il desiderio della sua Corte di avere una mia serenata per le nozze del principe delle Asturie.
| |
Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
|
|
Becchetti Corte Corte Romani Asturie Madrid Corte Apollo Spagna Corte Asturie
|