Allora i miei sospetti diventarono verità evidenti, ed il mio gemello fu l'oggetto di alquanti cancherini che io gli scaricai addosso in vendetta dell'ingiurioso creduto mistero e delle angustie nelle quali io supposi indubitatamente d'essere stato ridotto dalla sua parzialità. Non finisce qui la dolorosa istoria. L'ambasciatore di Spagna, pochi giorni fa, nella vigilia della sua partenza per Inspruck venne a favorirmi in persona ed a leggermi un lungo e cortese rendimento di grazie del signor marchese Squillace, del quale sino a quel momento non mi avea mai parlato; ed avanti ieri ricevo la vostra del 5 del corrente, nella quale mi ragionate di questo affare come un uomo sbarcato appena in Europa di ritorno dal Mogol o dal Giappone. In un così strano contrasto di misteri, di notizie e di conghietture io non so determinare la mia credenza, e non sono né pure impaziente di farlo, bastando alla mia candida amicizia la soddisfazione di non avervi lasciato ignorare il minimo dei pensieri, delle parole e delle opere mie intorno a questa per altro poco rilevante faccenda.
Con l'infinita stima ch'io da lungo tempo internamente serbo e pubblicamente professo per cotesto, così caro alle Muse, signor conte Savioli, pretendo di onorar molto più me stesso che lui. Attestategli, vi prego, la mia viva riconoscenza per il gratuito contraccambio di parzialità che a lui piace di rendermene, e guardatevi bene di non confidargli tutta la mia insufficienza, per non iscemar troppo di pregio l'offerta, che per mezzo vostro gli faccio, e della sincera amicizia e della divota servitù mia.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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