So che avrete accolto con tenerezza questo vostro nuovo nipotino, tanto più che la mia cura per la di lui sollecita missione vi farà conoscere a qual segno voi mi siete sempre presente. Io l'ho ben conosciuto al sentire l'inaspettata e funesta perdita del duca di Parma, poiché la vostra desolazione è stata la prima dolorosa conseguenza che mi si è presentata alla mente fra le tante che mi hanno afflitto. Ma voi avete capitali di prudenza, di religione, e di lunga e luminosa esperienza fra le sorprese della Fortuna: onde in così difficili circostanze troverete in voi stesso i più efficaci soccorsi.
Addio, caro gemello: ogni volta che potete, rammentate al signor conte Savioli la rispettosa mia stima. Conservatevi gelosamente, e credetemi sino all'estinzione de' secoli il vostro fedelissimo gemello.
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A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
Vienna 22 Agosto 1765.
Da lungo tempo, amico carissimo, son tormentato dal rimorso d'un peccato d'omissione appresso di voi. Ho creduto d'aver lasciato senza risposta una vostra lettera pervenutami nel tempo in cui, senza respirare un momento, dovea replicare i miei viaggi in Parnaso, de' quali non vi racconto il numero e la fretta per non sudar di nuovo nel rammentarli. Ma nel far la rassegna delle lettere da me per necessità trascurate io non ritrovo la vostra; non vedo come averla potuto disperdere; e comincio a dubitare che il mio rimorso non abbia avuto fondamento: se mai lo avesse, io non credo aver bisogno di scusarmi con voi, che, conoscendomi a teneris unguiculis, dovete leggermi nel cuore e non farmi mai il torto di credermi capace d'alterazione in una così lunga e così ben fondata amicizia.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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