1448
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 2 Settembre 1765.
La vostra del 17 agosto mi trova fra le lacrime, le gramaglie, i funerali e le desolazioni che saranno per lungo tempo ancora la dolorosa occupazione di questo pubblico. Io tremo pensando all'imminente arrivo da Inspruck dell'afflitta mia augustissima padrona e dell'imperator suo figliuolo. Rinnoverà questo arrivo tutto l'orrore della nostra perdita e tutta la prima efficacia del nostro dolore, di cui non credo che possa darsi né il più vivo, né il più giusto, né il più universale, né il più sincero.
I signori del teatro Alibert hanno grandissimo torto nel volere impedire la ristampa del mio Romolo con l'oggetto che giunga nuovo nella rappresentazione che se ne propongono. Questa privazione appunto stimolerà le persone meno curiose a procurarne la lettura, e potranno appagarsi per cento strade: e quando riuscisse loro (pretensione d'un impossibile) di tenere il dramma perfettamente nascosto, defrauderebbero di due terzi alla rappresentazione la speranza del pubblico gradimento, poiché (per mio avviso) converrebbe, per potersene compiacere, che sapessero gli spettatori il dramma a memoria e non fossero obbligati a dividere la loro attenzione fra il libro e gli attori, con grande svantaggio e di quello e di questi. Ricordate il mio costante rispetto al nostro veneratissimo monsignor Piccolomini, ed abbracciandovi con la compagna sono al solito.
1449
ALL'ABATE MARANI - MANTOVA
Vienna 9 Settembre 1765.
Non si è punto V. S. illustrissima ingannata credendomi desideroso di servirla, ma si è ingannata moltissimo nel suppormi abile a farlo come ella merita ed io vorrei.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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