Imploriamo dalla divina Providenza che siccome gli è piaciuto fin'ora d'unirci con la somiglianza delle tragiche vicende, ce lo faccia in avvenire con quella delle felici: e voi, secondando il mio voto col costante contraccambio dell'amor vostro, credetemi in qualunque situazione.
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AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
Vienna 9 Settembre 1765.
Quanto meno io credo di meritare gli applausi de' quali è prodiga l'Eccellenza Vostra a favore del nuovo mio dramma, tanto più mi assicuro della costante parzialità di cui l'Eccellenza Vostra mi onora. Sicurezza che non mi fa desiderar la lode d'eccellente scrittore.
Non dubito che il suo bel cuore avrà risentita gran parte della nostra desolazione alla funesta notizia della inaspettata tragedia d'Inspruck. Noi ne siamo ancora così costernati che non sappiamo parlarne, tanto il colpo è stato terribile ed improviso. È difficile spiegarle quanto il lutto sia grande, quanto universale e quanto sincero. Senza minaccia d'alcuna infelice conseguenza, questa perdita è amarissimamente deplorata non da questo pubblico solo, non dai soli dominii austriaci, ma da tutto l'impero e dalla Germania tutta. Io non mi era fin'ora avveduto che fosse questo principe conosciuto ed amato a tal segno, benché mille occasioni mi avessero fatto comprendere quanto egli lo meritasse. Venerdì scorso giunse qui di ritorno l'afflittissima mia augusta padrona. Io non posso pensare alla sua situazione senza lagrime. Dopo trentacinque anni di compagnia, trovarsi in un istante separata per sempre dalla persona ch'ella ha nel mondo unicamente amata: ed amata almeno al pari di se stessa!
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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