Per trattare in poesia materie di questo peso senza pericolo d'avvilirle, bisogna aver la lira di David o l'estro divino di Geremia, ed io son troppo lontano dalla temerità di aspirare a doni così distinti. Misuri con minor parzialità le mie forze, e mi somministri con altri suoi comandi l'occasione di consolarmi di non averla potuto ubbidire in questo, mentre io col dovuto rispetto mi dico.
     
     
     
      1456
     
      A FRANCESCO GRISI - ALA
     
      Vienna 30 Settembre 1765.
     
      Eccovi, mio caro signor Grisi, i libretti che desiderate. Avvertite che quello intitolato Il trionfo d'Amore non è tutto nuovo. Io lo scrissi già trent'anni sono, quando Carlo VI prese l'omaggio in Lintz, né mai era stato cantato in Vienna. La presente mia augustissima padrona, che ne avea notizia, ha voluto che io lo adattassi per le seconde nozze del nostro regnante imperatore, e così rinnovato fu cantato in Schönbrunn. Vi ringrazio della costante vostra parzialità, e pregandovi a combinarla con la più affettuosa stima, mi confermo.
     
      N. B. Questa lettera dovea essere inclusa nel plico de' libri: ma ho pensato di far meglio mandandola per la posta. Così vi giungerà prima, e vi servirà d'avviso per far le vostre ricerche al passaggio della diligenza.
     
     
     
      1457
     
      AD ANNA FRANCESCA PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
     
      Vienna 7 Ottobre 1765.
     
      Consegnandomi il Signor don Vincenzo Pignatelli una lettera di Vostra Eccellenza che avrebbe dovuto essermi resa dal signor principe d'Alliano, mi ha minacciata la sua istantanea partenza per Napoli: onde io scrivo in fretta la presente per valermi d'ogni occasione onde rammentare all'Eccellenza Vostra il mio rispetto, e per supplicarla di assicurare al signor principe suddetto la sincerità del mio ramarico per aver perduto il vantaggio della personale conoscenza d'un cavaliere così distinto, il quale ha tanta parte dell'antico dritto paterno sulla mia venerazione.