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      A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
     
      Vienna 2 Dicembre 1765.
     
      Se l'affettuosa ed obbligante lettera di V. S. illustrissima non giunge ad informarmi delle esterne sue circostanze, m'instruisce abbastanza delle interne comendabili qualità del suo cuore e della sua mente; l'uno sì vivamente sensibile anche alle apparenze del merito, e fornita l'altra di quella chiarezza e vivacità delle quali non suol essere frequentemente prodiga la Natura.
      Io me ne congratulo e con essolei e con me stesso, a cui ha procurata una così dichiarata parzialità o qualche patetica situazione di personaggi da me introdotti, nella quale abbia per avventura V. S. illustrissima riconosciuta la propria o la prima per me vantaggiosa impressione che ha forse fatta nell'animo suo alcuno de' miei fautori, in quella età nella quale non si formano i nostri giudizi che sull'autorità degli altrui. L'obbligante sua e distinta propensione esiggerebbe da me ben altro contracambio che la compiacenza e la gratitudine che ne sento: ma intanto ch'io m'auguro facoltà onde renderglielo maggiore, gradisca almeno un mio amoroso consiglio che, atteso il violento genio da cui ella è spinta (da quel che veggio) in Parnaso, le sarà forse opportuno, e che il doloroso privilegio dell'età mi autorizza a suggerirle. Quando abbia ella o desiderio o bisogno de' favori della Fortuna si guardi d'aspirare a quei delle Muse. È troppo costante ed implacabile l'odio di quella contro i seguaci di queste: ed a fronte delle ostinate oppressioni della prima è ben misero sollievo qualche ramoscello d'alloro, o sterile affatto o al più fecondo di sterili frutti ed amari: uniche ricchezze delle seconde.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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