Gradisca, mio riverito signor Gadini, questo sincero, affettuoso e disinteressato consiglio, come prova indubitata della stima, dell'amore e della riconoscenza con la quale mi protesto.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 12 Dicembre 1765.
Il mio caro gemello è sempre eguale a se stesso, non meno nelle picciole che nelle grandi occorrenze. La diligente cura che avete volontariamente presa del recapito del libro al signor Migliavacca, è una prova di quella che voi avete degli affari de' vostri amici: de' quali non giunge mai a separarvi quello sconsigliato amor proprio per cui la maggior parte degli uomini restringe tutto il mondo nel suo solo individuo. Io ve ne ringrazio, e me ne congratulo non meno con me medesimo che con voi: contento de' quotidiani argomenti che voi mi somministrate di non essermi punto ingannato nel giudizio dell'amabile vostro carattere.
Partì di qua giorni sono frettolosamente il signor Greppi alla volta di Milano: ed io, temendo come voi le distrazioni coniugali del nostro Petrillo, consegnai al medesimo signor Greppi un secondo libro per Migliavacca, che l'ha ricevuto e me ne ha ringraziato. Avrà senza fallo ricevuto anche l'altro: e non v'è inconveniente che ne abbia due.
Io sono in tali tenebre intorno alle nuziali feste meridionali, fin dal momento che consegnai il mio lavoro, che ho incominciato a scordarmene: onde le vostre premure superano di molto le mie. Ve ne sono gratissimo: ma vi prego di non inquietarvene più di me. Addio, caro gemello.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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