Le opinioni che si oppongono alle regnanti, quantunque lucide ed incontrastabili, non prosperano mai senza contese, ed il contendere, signor cavaliere gentilissimo, è mestiere al quale io non mi trovo inclinato per temperamento, non agguerrito per uso, non atto per l'età, e non sufficiente per iscarsezza dell'ozio del quale abbisogna; è mestiere in cui avrà ella osservato che le grida più sonore e i paralogismi più eruditi sogliono valer per ragioni; ed è mestiere finalmente che, degenerando d'ordinario in insulti, esige o troppa virtù per soffrirli o troppa scostumatezza per contraccambiarli. Ma io non so staccarmi da lei, e l'adorabile mia augusta sovrana, non ancora stanca (per eccesso di clemenza) delle mie ciance canore, mi spinge frettolosamente in Parnaso, e convien lasciar tutto per ubbidirla, anche a dispetto d'Orazio che mi va gridando all'orecchio
Solve senescentem mature sanus equum, nePeccet ad extremum ridendus, et ilia ducat.
Io sono col dovuto rispetto.
1475
AD ANNA DE AMICIS - NAPOLI
Vienna 30 Gennaio 1766.
Il vostro lungo ed ostinato silenzio mi ha fatto sospettare che la mia "Ersilia" ritirata fra le montagne della nativa Sabina non volesse più aver commercio né pur di lettere col nostro povero sesso. Lode al Cielo, che mi sono ingannato. Ecco finalmente un'altra lettera piena delle solite gentili espressioni e della sospirata notizia d'aver voi valorosamente debellati gl'importuni dolori di testa che vi hanno così incivilmente accolto nel primo vostro arrivo alla bella Partenope.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Parnaso Orazio Gennaio Sabina Cielo Partenope
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