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      Per conclusione (affinché non prendiate di nuovo qualche granchio a secco) protesto di nuovo ch'io non voglio, anzi abborrisco da voi una gazzetta: e mi basta che il vostro carattere mi assicuri della prospera vostra esistenza: ma mi pare incomprensibile che quando succede qualche catastrofe nelle pochissime persone che costì mi rimangono, me ne giunga sempre la notizia stracca e rifinita per altra via che per la vostra che mi scrivete ogni settimana. Oh quante ciance! Tantae molis erat il farmi intendere da voi. Se la colpa è mia, oh che vergogna per uno scrittore! Addio, approfittatevi della bella stagione, dividete i miei abbracci con la sorella, e credetemi.
     
     
     
      1491
     
      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
     
      Vienna 17 Aprile 1766.
     
      Finalmente ier l'altro la sera trovai, ritornando in casa, sul mio tavolino la leggiadra Festa nuziale del nostro degnissimo signor conte Savioli: la lessi con quell'avidità che inspira tutto ciò ch'egli scrive: ammirai l'artifizio col quale esso con maestria accorda la nobiltà con la chiarezza, la natura con l'eleganza, il patetico col festivo, e mi confermai nella certezza che non vi sia recondito nascondiglio in Parnaso dove egli sia forestiero. Dopo averlo distintamente riverito a mio nome, congratulatevene per me sinceramente seco, e stimolatelo sempre ad esser fedele alle Muse, alle quali tanto egli è caro.
      Voi, mio caro gemello, che avete mostrato così fraterna cura nel procurarmi tanto piacere, ricevetene quel contraccambio ch'io posso presentemente darvene in tanti teneri e sinceri baci, non già di quelli che il comune abuso avvilisce, ma di quelli bensì che la giusta stima produce e la lunga amicizia stagiona.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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