1494
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 28 Aprile 1766.
La vostra a cui rispondo è del 12 del cadente: data comune a quella del nostro cattivo tempo, non già perché il freddo sia ritornato, ma perché il cielo sempre torbido e piovoso turba una deliziosa passeggiata che era già incominciata con un concorso d'ogni genere di persone non facilmente credibile da chi non l'ha veduto. Pochi passi lontano da una delle porte della città si trova un vasto ed antico bosco, irrigato da entrambi i lati da due rami del Danubio, adornato nella sua irregolarità dilettevole da lunghissimi e spaziosi viali, popolati straordinariamente di cinghiali e di cervi e chiuso per uso delle cacce imperiali. Questo soleva aprirsi ogn'anno all'entrar del maggio solo per qualche settimana, ed era permesso alla sola nobiltà ed a quelli che si fanno strascinare in carrozza l'andarvi a passeggiare, a condizione di non uscir dai viali; e per la povera fanteria era paese proibito. Ora il nostro giovane ed adorabile imperatore per il quale il più gran condimento dei piaceri che gode è quello di poterli comunicare a tutti, ha ordinato che il suddetto bosco sia aperto tutto l'anno, che ne siano irrigati i viali ogni giorno sino alle porte della città, che qualunque specie di persone possa andarvi a piedi, in carrozza, a cavallo come voglia: che nessuna parte del bosco sia eccettuata, che possa giuocarvisi a tutti i giuochi propri del luogo, come al pallone e simili; che possano piantarvisi tende e vendervi qualunque cosa mangiabile o bevibile, e che chiunque ne abbia desiderio e facoltà sia padrone di far risonar quella selva di concerti musicali, o sommessi o strepitosi come a lui piaccia.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Danubio
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