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      Tutto ciò mi obbliga non a stimarla solo, ma sinceramente ad amarla. E perché l'amo appunto sinceramente e la stimo, non aspetti ch'io mi diffonda nelle meritate lodi de' dotti suoi componimenti: avrei troppo rimorso aggiungendo sproni al suo acceso ingegno, che per se stesso già corre, di congiurare anch'io con quelle seduttrici delle Muse, che tentano di defraudare la repubblica letteraria e la società tutta di quei solidi vantaggi che possono ritrarsi da' suoi utilmente impiegati talenti. Non si fidi, mio caro signor Del Turco, a coteste allettatrici sirene. L'impegneranno alla difficile, penosa e pericolosa salita d'un alto, alpestre e disastrosissimo monte, di cui chi non tocca l'ultima cima precipita nell'abisso dell'oblivione: ed i premi di chi lo sormonta sono sempre (per non interrotta esperienza) l'inimicizia della fortuna, le congiure dell'invidia e l'eterna compagnia della povertà. Sia ella sicura ch'io non dico a lei cosa che non vada ogni giorno ripetendo, ma troppo tardi, a me stesso: e prenda il mio affettuoso candore per un pegno sicuro di quell'amore, di quella stima e di quella non mascherata amicizia, con cui sono e voglio sempre essere.
     
     
     
      1501
     
      A SILVIO BALBIS - SALUZZO
     
      Vienna 15 Maggio 1766.
     
      Gratissima mi è stata la notizia del felice arrivo costà del signor canonico Borsarelli, a cui sono sensibilmente tenuto della giustizia che appresso alla S. V. illustrissima ha resa alla distinta stima ed al sincero affetto ch'io conservo per la sua degna persona: e la prego di rendergliene le dovute grazie a mio nome.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Muse Del Turco Borsarelli