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      Ma la sete di ragionar seco veggo che mi rende indiscreto: onde per risparmiar la sua pazienza la supplico di figurarsi tutto quello di più che vorrebbe pure ch'io le dicessi quell'affettuosa quanto profonda venerazione con cui sarò eternamente.
     
     
     
      1512
     
      A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
     
      Vienna 7 Luglio 1766.
     
      Per istrada del signor N. N. mi capitò nella scorsa settimana un gentilissimo foglio di V. S. illustrissima accompagnato da un poemetto in versi sciolti e da un picciolo dramma. Lessi attentamente il primo con tutte le sue annotazioni, e mi compiacqui non già delle eccessive lodi di cui ella in esso mi onora, ma della vivacità di quell'affetto che le suggerisce, e di cui io le rendo un sincero contraccambio. Conservando dunque illibato quel candore che l'amicizia esige ed ella richiede, le dirò che il poemetto ha per mio avviso moltissimo merito: egli è dotto, scientifico, felice e poetico e mirabilmente ornato, in maniera che non si risente della noia che facilmente produce in versi la spiegazione di quei minuti fisici meccanismi, ch'espressi anche in libera prosa riescono rincrescevoli ed oscuri. Me ne congratulo dunque seco, e per pruova del veridico mio giudizio soggiungo francamente che mi piacerebbe di vederla meno inclinata ai latinismi non accettati, propensione senza fallo comunicatale dal gusto che ne regna da alcuni anni in qua in un buon tratto della Lombardia, e che se continua a prender vigore e a dilatarsi, i Cantici del ludimagistro Fidenzio diverran per noi il Canzoniere del Petrarca.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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